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Villa Spineda Dal Vesco a Breda di Piave (TV)

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Dove si trova Villa Spineda dal Vesco?

Villa Spineda dal Vesco si trova in Via Alvise Dal Vesco 3, 31030 Breda di Piave, Treviso (TV).

Architettura di Villa Spineda dal Vesco

La progettazione della residenza signorile, edificata nell’ultimo decennio del XVIII secolo, fu commissionata dal conte Giacomo Spineda (1753-1820) all’architetto Giovanni Miazzi (Bassano del Grappa: 2 agosto 1698 – 19 luglio 1797), allievo e collaboratore di Francesco Maria Preti.

Armoniosamente inserito in un radioso parco di 125.000 m², il complesso architettonico neoclassico è costituito da un nucleo residenziale a tre piani al quale si affiancano due candide barchesse simmetriche.

Orientate secondo l’asse est-ovest, le ali porticate sono scandite da tre arcate a tutto sesto, alle quali si alternano quattro finestre rettangolari adornate da vasi di pietra. La barchessa occidentale è collegata a un edificio rustico a due piani, anch’esso porticato.

La facciata sud di Villa Spineda dal Vesco

La facciata meridionale della residenza signorile è ritmata al primo piano da una serie di lesene culminanti con capitelli compositi.

Rivolta su un raffinato parapetto, la finestra al centro del piano nobile è sormontata dal blasone della famiglia Spineda. Incorniciato da un cartiglio di pietra, lo stemma reca la croce dell’ordine di Santo Stefano di Toscana ed è concluso dalla corona comitale di bronzo.

A completare lo sviluppo verticale della facciata è il frontone triangolare, ingentilito da vasi acroteriali, al centro del quale spicca un rosone con una stella a otto punte.

Gli interni di Villa Spineda dal Vesco a Breda di Piave

Gli affreschi di Villa Spineda dal Vesco

Le opere pittoriche che decorano le sale della Villa sono frutto del genio di Giuseppe Bernardino Bison (Palmanova, 16 giugno 1762 ; Milano, 24 agosto 1844) celebre artista attivo nel trevigiano intorno al 1793.

Il ciclo di affreschi di Villa Spineda dal Vesco si distingue per una straordinaria qualità scenografica che conferisce alle figure umane, animali e mitologiche un carattere vitale, esuberante e dinamico.

Varcato l’ingresso della Villa è sufficiente alzare lo sguardo per ammirare lo splendido affresco, raffigurante l’allegoria della Marca Trevigiana, che adorna il soffitto del salone centrale. Le pareti del salone al pian terreno sono adornate da rappresentazioni delle quattro stagioni.

Le architetture dipinte catturano l’attenzione dello spettatore con illusioni prospettiche di notevole impatto scenico. Tra queste si distinguono i due ampi archi a tutto sesto che incorniciano un verdeggiante giardino all’italiana, nel quale un levriero si abbevera a una fontana a forma di delfino.

Le decorazioni pittoriche includono sgargianti motivi floreali che si alternano a figure di amorini spensierati e gioiosi.

Il salotto della contessa e il piano nobile

Nel salotto della contessa a sud est emerge la figura solenne e radiosa del mitico Apollo, Dio del Sole, delle arti, della musica, della poesia, delle profezie e delle arti mediche. Al fianco della divinità olimpica si delinea la maestosa figura di Pegaso, mitologico cavallo alato.

Dedicata al mito di Pan, antica divinità silvana dalle sembianze di un fauno, la stanza a nord est si distingue per un magistrale trompe-l’œil nel quale uno sconfinato panorama celeste avvolge la personificazione di Zefiro in compagnia di due amorini. L’incarnazione del vento primaverile è ritratta con lo scettro in una mano, mentre con l’altra accarezza un cigno.

Al piano nobile spiccano due putti giocosi che sorreggono il blasone degli Spineda, posto al di sopra di un mascherone. La composizione è collocata tra due archi a tutto sesto aperti su un balcone dipinto, dalla cui prospettiva illusoria si può contemplare un paesaggio incantato.

Dal monumentale palazzo classico che si impone a sinistra, lo sguardo dell’osservatore si dirige verso il panorama naturalistico a destra, costellato di antiche dimore rurali immerse nel verde, fino a scorgere il profilo di una montagna lontana che si perde dolcemente all’orizzonte avvolta da chiare nubi.

La scena è incorniciata da un drappo rosso a cui è appesa una scimmietta, che una pittoresca figura invita a scendere.

L’affresco che adorna la cupola al piano nobile raffigura le nozze di Ercole e Deianira. Tra gli invitati alla cerimonia si riconoscono le figure aggraziate di Zefiro e Flora, mentre al centro della scena si staglia il Carro del Sole. La celebrazione è allietata da putti musici e da due muse suonatrici di liuto.

Le vicende mitiche e passionali proseguono diramandosi nei luminosi ambienti dei saloni della villa: il salone delle divinità, delle rovine, dei continenti e degli animali.

Il parco di Villa Spineda dal Vesco

La facciata meridionale di Villa Spineda dal Vesco prospetta su un vasto giardino cinto da alte siepi ben curate e ornato da una pregiata fontana di pietra. Il parco è adornato da floride piante d’alto fusto, tra cui spiccano maestose magnolie, salici piangenti e uno svettante cipresso. La vasta area agricola che si estende a nord di Villa Spineda dal Vesco, oggi coltivata a seminativo, è attraversata da un vialetto prospettico incorniciato da rigogliosi filari di vite.

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