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Cosa fare a Concordia Sagittaria (VE): 5 idee

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Scopri cosa fare a Concordia Sagittaria in provincia di Venezia: la cattedrale di Santo Stefano Protomartire, il fiume Lemene, Domus e Pozzi Romani, parco dei Signini, il bosco delle lame. Volete saperne di più? Prima di tutto…

Dove si trova Concordia Sagittaria?

Il comune di Concordia Sagittaria confina a nord con Portogruaro, a sud est con Caorle, a sud ovest con San Stino di Livenza, a est con Portogruaro, a ovest con San Stino di Livenza.

Giro in bicicletta a Concordia Sagittaria

Il percorso in bicicletta consigliato ha inizio dall’area parcheggio in Via Fornasatta (45.75336952679765, 12.842775241075334). Procedete in direzione del centro tramite Via Fornasatta fino all’incrocio con Via Romolo Candiani. Tenete la destra e percorrete Via Romolo Candiani fino all’intersezione con Via Primo Maggio. Svoltate a sinistra e continuate per 130 fino a raggiungere il Piazzale Cardinale C. Costantini, vasta area lastricata e delimitata sul lato ovest da tigli ben curati.

La cattedrale di Santo Stefano Protomartire

A rendere l’area urbana una delle più significative località del territorio è la presenza dei resti di una basilica romana, testimonianza delle radici paleocristiane che si diramano nell’antico cuore sotterraneo concordiense e dalle cui fondamenta si eleva la maestosa cattedrale intitolata a Santo Stefano, testamento dell’inestimabile patrimonio culturale, storico e spirituale dello splendido comune del veneziano.

Il parco dei Signin

Costruita nell’arco di due millenni, la chiesa presenta un fronte a salienti in mattoni a vista diviso verticalmente in tre sezioni da una coppia di lesene sopra le quali si staglia il grande arco in corrispondenza della navata centrale. Accessibile tramite un massiccio portone ligneo sormontato dalla candida statua di Santo Stefano, il solenne e austero luogo di culto riceve la luce del sole attraverso due monofore collocate sulla facciata in corrispondenza delle navate laterali e da un rosone che si staglia al di sopra del portale d’ingresso.

Conclusa la visita lasciatevi la facciata della chiesa alle spalle e attraversate la piazza fino a tornare in Via I Maggio, dopodiché svoltate a destra e imboccate la rotonda. Prendete la seconda uscita e percorrete Via S. Pietro per 400 metri, dopodiché svoltate a destra e seguite la pista ciclabile asfaltata che si addentra nell’area verde di Parco dei Signini costellata di pini marittimi e alti pioppi cipressini che fanno da cornice ad un’imponente struttura in acciaio e cemento avvolta da vegetazione rampicante.

Domus e Pozzi Romani

Lasciate l’edificio cubico ammantato di edera alle vostre spalle, procedete lungo il sentiero asfaltato fino a raggiungere Via Dei Pozzi Romani, attraversate le strisce pedonali (45.759812878793696, 12.842633393753196) per raggiungere un vasto parco dal quale emergono reperti di alcuni pozzi e pavimentazioni ornate da mosaici di sontuose domus risalenti a più di duemila anni fa. Le splendide testimonianze archeologiche, inserite nell’ameno scenario del parco costellato di tigli e ippocastani ricordano l’affascinante panorama storico del comune di Oderzo, di cui si consiglia di visitare lo splendido patrimonio architettonico e musivo di epoca romana.

Il bosco delle lame

Continuate lungo il sentiero lasciando il sito di scavo alla vostra sinistra fino a sbucare in Viale VIII Marzo (45.7601941975377, 12.843514476971048). Svoltate a destra e percorrete Viale VIII Marzo tenendo la sinistra. All’incrocio attraversate le strisce pedonali, poi svoltate a sinistra e procedete per 350 metri lungo Via Claudia, dopodiché attraversate il ponte su Via Lemene.

Superato il Ponte Rosso svoltate a destra e proseguite per 400 metri il sereno itinerario che si snoda lungo l’argine erboso del Lemene. All’incrocio tra Via Veneto e Via Marcantonio, tenete la destra e proseguite per 3,8 km lungo la Ciclabile Concordia che asseconda il serpeggiante andamento del fiume e dalla quale potrete godere di una veduta ad ampio raggio del centro storico, delle vaste estensioni di campi coltivati e di di pittoreschi caseggiati rustici.

Il ritorno a Via Fornasatt

Raggiunto il bivio tra il ponte in Via Frattuzza e Via Cavanella, tenete la destra, attraversate il ponte in Via Frattuzza e dopo 80 metri tenete la sinistra su Via Lame.

Procedete lungo Via Lame per 3,5 km immersi nel florido ambiente agricolo dell’entroterra veneziano lambito dalle acque del canale Nicesolo. Raggiunto l’incrocio con la strada provinciale Jesolana, attraversate le strisce pedonali e continuate lungo il candido itinerario sterrato circondato dai campi di granoturco fino ad inoltrarvi nel radioso polmone verde del Bosco delle Lame, località ideale per chi cerca un’oasi di pace lontana dallo smog e dai rumori del traffico in una dimensione di silenzio e tranquillità in cui il tempo pare essersi fermato.

Usciti dall’incantevole sito boschivo continuate per 500 metri lungo il piacevole sentiero alberato e seguite la curva a destra in direzione di canale Maranghetto, poi svoltate a destra in Via Marango e continuate per 1,2 km, poi attraversate la strada e procedete lungo Via Violin per 2,4 km.

A questo punto attraversate il ponte alla vostra destra (45.71559558770819, 12.832246896322115) da cui potrete ammirare la folta vegetazione ripariale che cresce lungo le sponde del canale. Continuate su Via Violin per 1,1 km, dopodiché, all’incrocio tra Via Alzaia e Via Frattuzza, svoltate a destra e procedete su Via Frattuzza e Via Cavanella per 3,9 km fino ad arrivare al ponte in Via I Maggio.

Attraversate il ponte alla vostra sinistra e percorrete la strada per 140 metri, poi svoltate a sinistra in Via Romolo Candiani e tornate al punto di partenza tramite Via Fornasatta.

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