Scopri cosa fare a Domegge di Cadore in Provincia di Belluno: il Rifugio Cercenà, il rifugio Padova, il rifugio Tita Barba. Volete saperne di più? Prima di tutto…
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Dove si trova Domegge di Cadore?
Il comune di Domegge di Cadore confina a nord con Auronzo di Cadore, a sud con Cimolais, a est con Lozzo di Cadore, Lorenzago di Cadore e Forni di Sopra, a ovest con Calalzo di Cadore e Pieve di Cadore.
Alla volta del Rifugio Cercenà
Il punto di partenza dell’itinerario è l’area parcheggio in località Navarre (46.457282429452626, 12.421440623203337), a nord del Ponte di Domegge. Poco più a sud, il corso del fiume Piave confluisce nel Lago di Cadore, gelido specchio d’acqua formatosi a metà Novecento con la costruzione della diga sul fiume Sacro alla Patria in Località Sottocastello.
Incastonato nel cuore della Valle del Cadore, il limpido bacino artificiale è sovrastato a nord dalla colossale mole innevata del Monte Brentoni, svettante a 2.548 metri s.l.m. A est, le rive del lago lambiscono le pendici boscose del Monte Cridola, del Crodon di Giaf e degli Spalti del Toro. A ovest si staglia la vetta del Monte Antelao, che dai suoi 3.264 metri di quota si conquista la medaglia d’argento come seconda vetta più alta delle Dolomiti.
Lasciamo alle nostre spalle la sponda sinistra del Piave e imbocchiamo la strada della Val Talagona in direzione sud ovest, seguendo le indicazioni per il rifugio Padova e il rifugio Cercenà. Il precorso asfaltato si snoda per 4 km all’ombra di faggi e abeti.
Dal rifugio Cercenà al rifugio Padova
Situato a 1050 metri di altitudine nel gruppo della Crìdola, il ricovero alpino si inserisce armoniosamente in una rigogliosa area prativa solcata da un limpido torrente. Meta ideale per fare una pausa, gustare un caffè di moka e assaporare tipicità gastronomiche del territorio, da taglieri di affettati a selezioni di formaggi di prima qualità, questo ameno angolo di natura è reso ancor più vivace dalla presenza di caprette, maiali e asinelli.
Conclusa la tappa al rifugio Cercenà si riprende il cammino seguendo la strada che si snoda lungo il torrente Talagona. Dopo poco meno di 4 km si arriva al Rifugio Padova, situato a 1287 metri s.l.m. in località Pra di Toro. Riconoscibile per il tetto e gli scuri di colore rosso, l’incantevole baita di pietra e legno è avvolta da un’assolata estensione erbosa incorniciata dalle sommità del Montanel, del Cridola, del Crodon di Giaf e degli Spalti di Toro.
Il fiorente parco alberato ospita un parco giochi con casette di legno, scivoli e sculture di animali, gnomi e altre magiche creature che abitano il bosco.
Dal rifugio Padova al Rifugio Tita Barba
A questo punto seguiamo le indicazioni per il sentiero 352 per il rifugio Tita Barba. Il sentiero conduce al Casel de Col, graziosa casetta di legno di fronte alla quale si trova una panchina ricurva rivolta su una postazione per accendere il fuoco. All’interno del Casel si trova un paiolo appeso a un treppiede.
Dopo aver superato un ponticello su un torrente zampillante si prosegue verso località Valle, raggiunta la quale prendiamo il sentiero sulla destra che affianca un bivacco e conduce a località Le Palù, a 1660 metri di altitudine.
Da qui il tracciato attraversa la luminosa Casera Verdocia, meta ideale per gli appassionati di fotografia che si chiedono cosa fare a Domegge di Cadore, da cui si gode di una veduta ad ampio raggio dei principali gruppi montuosi del Comelico e del Cadore.
La conclusione del giro ad anello
Dopo aver visitato il rifugio Tita Barba, a 1821 metri di quota, il sentiero si articola a sud est fino a raggiungere i 1910 metri di quota. In corrispondenza di Forcella Spe il tracciato attraversa una vasta distesa di ghiaia e pietrisco, dopodiché si addentra nel bosco e ci riporta in località Valle, dove si ricongiunge al sentiero che abbiamo percorso all’andata.
Se vi chiedete cosa fare a Domegge di Cadore, l’itinerario è piuttosto impegnativo ma la fatica dell’escursione è ricompensata da visioni panoramiche mozzafiato del cuore delle Dolomiti del Cadore.