Scopri cosa fare a Rivamonte Agordino in Provincia di Belluno: la sagra di Sant’Antonio, Casera Amarol, le miniere di Val Imperina, la chiesa di San Floriano. Volete saperne di più? Prima di tutto…
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Dove si trova Rivamonte Agordino?
Il comune di Rivamonte Agordino confina a nord con Agordo, a sud con Gosaldo e Sospirolo, a est con La Valle Agordina e Sedico, a ovest con Voltago Agordino e Gosaldo.
La sagra di Sant’Antonio
Secondo il calendario liturgico, il giorno dedicato a Sant’Antonio da Padova è il 13 giungo. Nel comune di Rivamonte Agordino la festa in onore del Santo Patrono si svolge anche nei giorni precedenti e successivi a questa data.
L’edizione 2024 della sagra di Sant’Antonio ha avuto luogo da mercoledì 12 a domenica 16 giugno presso la casa della gioventù (campo sportivo), nelle vicinanze della chiesa parrocchiale di San Floriano in Via Roma, 4.
La celebrazione concilia la solennità della Santa Messa e della Processione con l’atmosfera vivace e spensierata di una sagra d’altri tempi all’insegna di musica dal vivo, lotterie di beneficienza e invitanti specialità enogastronomiche, da panini goderecci agli squisiti gnoc con la poina. Quest’ultima è una tipicità casearia simile alla ricotta ottenuta facendo bollire il siero che si separa dalla cagliata durante la lavorazione del formaggio di malga.
La poina enfumegada si ottiene facendo affumicare il gustoso latticino, rendendolo ottimo per condire pasta, gnocchi e molte altre prelibate pietanze.
Se vi chiedete cosa fare a Rivamonte Agordino, la sagra di Sant’Antoni è un appuntamento consigliato a chi desidera trascorrere la stagione primaverile nella cornice di un’accogliente comunità montana circondata da malghe assolate, antiche faggete e boschi di conifere lambiti a nord dal torrente Cordevole, sovrastati a ovest dalle ripide vette del Monte Armarolo e del Monte Agner e dominati a est dalla colossale mole dei Monti del Sole.
Per maggiori informazioni in merito alla coinvolgente ricorrenza popolare è possibile consultare la pagina Facebook PRO LOCO Rivamonte.
Le miniere di Val Imperina
Raggiungibili tramite un ponte di legno che collega le sponde del torrente Cordevole, le miniere della Val Imperina testimoniano l’importanza che l’attività estrattiva di rame, piombo, oro e argento rivestiva nel Basso Agordino sin dagli albori del XV secolo.
Valorizzato dopo decenni di abbandono, il centro minerario della Valle Imperina è stato convertito in museo e costituisce oggi uno dei più significativi esempi di archeologia industriale della regione Veneto.
Casera Amarol
Il punto di partenza dell’itinerario è l’ampio piazzale lastricato di sanpietrini antistante alla chiesa di San Floriano.
La parrocchiale di Rivamonte Agordino
Caratterizzato da una maestosa facciata a doppio spiovente, il luogo di culto ottocentesco è accessibile tramite un grande portale sormontato da un timpano ricurvo aggettante. L’elegante portone d’ingresso è incorniciato da due coppie di lesene corinzie scanalate, al di sopra delle quali si stagliano l’architrave e una cornice dentellata. All’altezza dei capitelli corinzi si estende una fascia decorativa scandita da motivi vegetali.
Alle estremità del fronte, due svettanti lesene sostengono il fregio ritmato da triglifi e metope, al di sotto del quale si staglia in caratteri dorati la sigla D.O.M. A concludere lo sviluppo verticale della struttura è il frontone triangolare coronato da tre guglie.
Quest’ultima custodisce un pregiato organo a canne, incantevoli altari in marmi policromi, un’opera pittorica raffigurante la Santissima Trinità, statue di rara fattura dei dodici apostoli nonché una scultura lignea di Andrea Brustolon.
Raggiungere la Casera Amarol
Lasciate alle vostre spalle la facciata del luogo di culto e procedete a sud ovest, tenendo la destra in Via Canop. Attraversate il centro di Rivamonte Agordino tramite Via Rosson e Via Villagrande, dopodiché, poco prima del Panificio Alimentari Orzetti, svoltate a destra e continuate in Via Villagrande per circa 1,5 km procedendo ai piedi di un colle boscoso.
L’inizio del percorso escursionistico si trova in corrispondenza di una caratteristica abitazione in pietra e legno presso la segnaletica per località Casera (46.239442154824715, 12.012766353232026). Il cammino che conduce al rifugio si snoda lungo un candido sentiero che in breve si addenta nella lussureggiante vegetazione arborea che ammanta la luminosa altura.
Circondato dalla densa vegetazione di querce, frassini, aceri campestri, pioppi, pini, abeti e molte altre rigogliose piante d’alto fusto, la Casera Amarol è un grazioso rifugio alpino dalla cui posizione dominante è possibile abbracciare con lo sguardo lo straordinario panorama delle Pale di San Martino, delle vette dei Monti Civetta, Moiazza, di cima di San Sebastiano e dei Monti del Sole.