Scopri cosa fare a Val di Zoldo in Provincia di Belluno: il sentiero 534, la Casera di Mezzodì, il Rifugio Angelini. Volete saperne di più? Prima di tutto…
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Dove si trova Val di Zoldo?
Il comune di Val di Zoldo confina a nord con Selva di Cadore, a sud con Longarone, a est con Vodo di Cadore, Zoppè di Cadore, Cibiana di Cadore e Ospitale di Cadore, a ovest con Alleghe, Taibon Agordino, Agordo e La Valle Agordina.
Cosa fare a Val di Zoldo? Escursione al Rifugio Giovanni Angelini
Il punto di partenza dell’itinerario si trova in località Baron, incantevole borgo di Forno di Zoldo dominato dalle regali cime innevate dello Spiz di Mezzodì e del Monte Tamer. Volgendo lo sguardo a ponente, l’incantevole abitato di montagna regala suggestive visioni panoramiche del monte Civetta.
Possiamo lasciare l’auto nel parcheggio in Piazza Cav. Uff. Apollonio Santin, 6. Attraversato il ponte sul Rio Jordao teniamo la sinistra su Via Pramper. Dopo circa 250 metri superiamo il ponte sull’omonimo corso d’acqua e teniamo la sinistra, poi continuiamo in direzione di Baron.
La salita iniziale e la flora del sottobosco
Dopo circa ottanta metri troviamo alla nostra destra le indicazioni per il sentiero (534 46.34403178826088, 12.178167032360824). L’itinerario si addentra nella densa vegetazione di un rigoglioso bosco esteso ai margini di una luminosa distesa erbosa, punteggiata, nelle stagioni primaverile ed estiva, di sgargianti specie floreali, dagli occhi della Madonna ai ranuncoli, dai trifogli alla valeriana officinale.
Dalla Casera di Mezzodì al Rifugio Angelini Sopra l’ Sass
Il sentiero si articola all’ombra di faggi e conifere, le cui chiome ombreggiano il florido sottobosco costellato di felci e solcato da limpidi fiumiciattoli zampillanti tra rocce velate di muschio. Attività consigliata agli appassionati di escursionismo che si chiedono cosa fare a Val di Zoldo, questa piacevole passeggiata è ideale per chi desideri addentrarsi in un’atmosfera fiabesca e sospesa nel tempo, il cui profondo silenzio sembra interrotto dal gorgoglio di vivaci ruscelli e dalla lontana eco dei campanacci delle vacche al pascolo.
La prima parte del tracciato prevede una salita piuttosto impegnativa che dalla quota iniziale di 851 metri, in circa un’ora e un quarto di cammino raggiunge un’altitudine di 1.240 metri s.l.m. La pendenza a questo punto diminuisce e dopo un dislivello di circa cento metri, il sentiero conduce in circa mezz’ora di cammino alla Casera de Mezodì. Situata a 1349 metri s.l.m., l’ospitale ricovero alpino si inserisce armoniosamente in un ameno prato fiorito sovrastato dalle ripide pareti rocciose dello Spiz di Mezzodì Nord, la cui cima svetta a 2317 metri s.l.m.
Conclusa la visita al rifugio riprendiamo il percorso lungo il CAI 534 che si inoltra nuovamente nel bosco di conifere. La fatica del tragitto è ampiamente ricompensata dalle straordinarie vedute del Monte Pelmo, del Gruppo del Bosconero, del Monte Civetta e degli Spiz di Mezzodì che si possono ammirare dal belvedere.
Situata a 1680 metri s.l.m., il rifugio Angelini è un’ospitale struttura avvolta dall’altopiano degli Spiz di Mezzodì, dalla cui posizione privilegiata si gode di una veduta mozzafiato delle Pale di San Sebastiano.
Sulla via del ritorno
Per concludere il percorso ad anello deviamo per il sentiero CAI 525. Il tratto finale dell’itinerario discende il verde declivio ammantato di pini e larici, attraversa dei graziosi ponticelli di legno, uno dei quali conduce in località Sant’Antonio, a pochi passi dal punto di partenza.
Per maggiori informazioni in merito ai servizi e al calendario di apertura del rifugio è possibile consultare il sito rifugiosoralsass.com e la pagina Facebook Rifugio Angelini Sora ‘l Sass.