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Scopri l’origine delle possenti mura e della torre civica di questa straordinaria città medievale.
La storia di Castelfranco, città fortificata tra le più affascinanti e meglio preservate della regione, è saldamente legata alla sua posizione strategica nel cuore del Veneto. Situata a pochi chilometri da Venezia, Padova, Vicenza e Treviso, la roccaforte medievale era un fiorente crocevia commerciale che metteva in comunicazione l’Europa occidentale e orientale, la Repubblica di Venezia e il Sacro Romano Impero.
Un tempo muniti di ponti levatoi e saracinesche (sostituite nel corso del Cinquecento da ponti in muratura) i principali accessi al centro cittadino si aprono a est (la porta di Treviso o porta franca) e a ovest (la porta di Cittadella), mentre gli ingressi pedonali sono collocati a nord e a sud.
Il toponimo di Castelfranco Veneto
Il nome del comune deriva dall’unione delle parole “castello” e “franco”. Quest’ultima si riferisce all’esenzione dal pagamento delle tasse che il comune di Treviso aveva concesso agli abitanti della roccaforte in virtù del loro impegno a difenderla dai vicini padovani e vicentini.
Le mura di Castelfranco Veneto
Fondato negli ultimi anni del XII secolo, l’insediamento militare si erge sulla sommità di un terrapieno erboso lambito dall’Avenale e dal Musonello, le cui acque sono convogliate in un profondo fossato che asseconda il perimetro murario castellano.
Con uno spessore di 1,7 metri, le mura in mattoni a vista del complesso architettonico poggiano su un massiccio basamento realizzato con ciottoli di fiume e scarti di muratura legati da calce idrata. Erte a difesa della cittadella medievale da otto secoli, le possenti mura alte 17 metri formano un imponente quadrato di mattoni rossi lungo 230 metri per lato, delimitato ai vertici da svettanti torri angolari e munito di due torri mediane.
La torre civica
Edificata nel 1246, anno in cui Ezzelino da Romano aveva deciso di rafforzare le difese della cittadella, la torre dei morti si staglia al centro della cortina muraria meridionale, mentre la torre civica si innalza per 43 metri lungo le mura orientali, dominando con la propria spettacolare mole la porta franca.
La grandiosa opera di architettura militare narra come un libro antico alcuni dei capitoli più significativi della storia di Castelfranco Veneto.
Sulla parete est della torre civica spicca un orologio in numeri romani sormontato da uno splendido Leone Marciano in pietra d’Istria, il cui candore risalta sulla superficie uniforme in mattoni rossi della possente costruzione. Installati entrambi nel 1499, sia il Leone di San Marco che l’incantevole orologio simboleggiano il glorioso dominio della Repubblica di Venezia sulla città di Castelfranco Veneto dal 24 gennaio 1339 al 12 maggio 1797.
A ricordare la breve parentesi di governo carrarese, nel periodo compreso tra il 1380 e il 1388, è il carro rosso su campo bianco dipinto sulla volta della porta di Treviso.
Durante la guerra di Cambrai, combattuta dal 1509 al 1517, la cortina muraria si rivelò inadatta a reggere l’urto dell’artiglieria di epoca rinascimentale, come testimoniato dal crollo di una parte delle mura cittadine.
Persa ormai del tutto la propria funzione difensiva, nel XIX secolo la fortificazione si elevò a simbolo più rappresentativo della città, gioiello di urbanistica medievale che diede i natali al celebre Giorgione, altissimo interprete del colorismo veneto della seconda metà del Quattrocento.